La pubblicazione nasce come esito dell’importante intervento di restauro, presso il chiostro tardo quattrocentesco del Monastero di Sant’Uldarico, durato diversi anni e concluso nel 2019, consistente in opere di consolidamento strutturale e restauro conservativo delle componenti lapidee e pittoriche, finanziato e diretto dall’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile, sotto la supervisione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Parma ( funzionari storico dell’arte Chiara Burgio e architetto Paola Madoni ). I lavori, oltre a mettere in sicurezza le pregevoli strutture quattrocentesche, hanno riportato alla luce e restituito alla piena leggibilità i dipinti presenti nei due ordini del chiostro, che risultavano del tutto oscuri: confermando quanto emerso dallo studio di antiche fonti manoscritte e a stampa, possiamo oggi ammirare da un lato l’unica testimonianza firmata superstite di un artista pressoché sconosciuto, e dall’altro opere di cui si era persa notizia, circostanziandone con precisione l’ambito cronologico, e quindi meglio definire il panorama della pittura parmense del Cinquecento e del Seicento, nel suo rapporto con le comunità monastiche cittadine.