*Autore: VIALARDI Giovanni (1804-1872)
Titolo: Cucina borghese semplice ed economica. Edizione adorna di molte incisioni in legno con copioso indice generale. Servizio alla borghese, francese, russa. 800 ricette di cucina - 350 di dolci (Zuppe, salse, guerniture, fritture, carne, pesce, volaglia, selvaggina, verdura, freddi, composte, creme, gelatine, pasticcieria, confettureria, melate, sciroppi, confetti, sorbetti, bevande, ratafià, liquori, ecc. Scelta di piatti pella cura omeopatica e pei giorni di digiuno. Conservazione delle sostanze alimentari.
Lingua: Italiano
Luogo di edizione: Torino
Editore: Le Roux
Tipografo: Le Roux
Data di edizione: 1890
Edizioni conosciute: Torino, G. Favale & C., 1863, 1873; Torino, Le Roux & G. Favale, 1880, 1884; Torino, Le Roux, 1890; Torino, Le Roux & C., 1894; Torino, Roux, Fassati & C., 1897; Torino, Roux e Viarengo, 1901; Torino, STEN, 1922; Bologna, Forni, 2009, anastatica edizione 1890.
Formato: In 8
Paginazione: 470, ill.
Categoria: Ricettari
Soggetti: Alimenti; Caffè; Cioccolato; Cucina: utensili; Dieta; Digiuno; Gelati; Lessici gastronomici; Liquori; Menus; Ricette; Sorbetti; Tavola: servizio; Tè
Note: Frontespizio incorniciato con immagini di vivande e arredi da tavola; Doveri del maestro di casa e della donna casalinga. Della cucina ossia gastronomia. Degli utensili. Del servizio di tavola. Della minuta. In fine: Dichiarazione di alcune voci meno note. Ragguaglio approssimativo sul nuovo sistema metrico. Indice delle materie.
Giovanni Vialardi nacque l’8 febbraio 1804 a Salussola (BI) da Giovanni Battista, originario di Sandigliano e da Margherita (detta Maria) Maffeo, nativa di Borriana (BI).
Il 23 gennaio 1831 si era sposato con Giacinta Davico, di Chivasso (TO), ma originaria di Brusasco, nel Duomo di Torino. Dal matrimonio nasceranno sette figli: Bernardo (6.11.1831), Anna Maria (31.10.1832), Gaspare (22.2.1834), Maria Maddalena (9.9.1835), Casimiro (22.7.183), Maria Anna (27.1.1840), Napoleone (2.4.1849).
Al servizio della corte Savoia a Torino, nel 1854 viene nominato “aiutante-capo”. Nel 1847 è capo assieme a Domenico Gromont, ma ritorna aiutante del capocuoco nel 1848 mantenendo tale ruolo fino al 1853 quando, con trent’anni di servizio, va in pensione.
Può in tal modo dedicarsi al suo libro, che sarà stampato l’anno seguente, nel 1854 all’età di cinquant’anni e che doveva essere il risultato della revisione sistematica dei suoi quaderni di lavoro. Il Vialardi risulta residente, fino alla morte, a Torino, in Contrada delle Scuderie Reali al numero 12, nelle immediate vicinanze di piazza San Giovanni, ove oggi si apre l’ultimo tratto di via XX settembre. Tuttavia amava trascorrere i mesi estivi nella vecchia casa dei Davico a Brusasco. Vialardi “Cuoco di S.M. a riposo” muore a Brusasco, nella casa di proprietà della moglie, in borgo San Bernardo, 5, in quella che ancor oggi è nota come la Cà ’d Vialard, all’età di 68 anni, il 29 agosto 1872.
Dalla Biblioteca Gastronomica di Academia Barilla.
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