Sottotitolo: El Gobet; dal maggio-giugno 1881 senza sottotitolo
Luogo di pubblicazione: Parma
Tipografia: Luigi Battei
Durata: 11 gennaio 1881-giugno 1881
Periodicità: settimanale
Gerente responsabile: Gaetano Paini
Collocazione: Emeroteca Comunale; P/C 140 - Biblioteca Palatina; Giorn. parmensi B 34
Giornale umoristico, «Il Rigoletto» si caratterizza per un tono spigliato e vivace, attento esclusivamente a suscitare buon umore e quindi programmaticamente distante dalle questioni politiche. «Il Rigoletto» nel suo programma si definisce con risolutezza un giornale «umoristico, comico, teatrale, critico, satirico, artistico, pupazzettistico», ed in effetti dedica interamente il suo spazio a racconti faceti, alle vignette, alla parodia del melodramma, evitando con cura corrività di qualsiasi tipo e attenendosi a una verve del tutto urbana e gentile. A questo proposito pare interessante la versione parmigiana di Cavalleria rusticana che viene offerta ai lettori nel numero 1.
Ma trova spazio anche una satira leggera dei politici locali, ritratti durante sedute vagamente surreali del Consiglio comunale, nelle quali il sindaco Cugini e altri consiglieri, tra cui l’ex primo cittadino Ferdinando Zanzucchi, l’onorevole Mariotti, i consiglieri Sanguineti e Bianchedi, vengono presi delicatamente in giro attraverso una spiritosa messa in scena dei loro tic e delle loro fissazioni più note e comiche (n. 2, 18 gennaio, n. 3, 24 gennaio, n. 4, 1 febbraio).
Oltre a caricature di alcuni personaggi noti dell’epoca, come Ulisse Barbieri, preso in giro per una sua improbabile opera intitolata I drammi brasiliani o Las Fazendas (in due atti), nel «Rigoletto» troviamo anche una certa satira di costume, come nell’articolo L’ipnotismo dei bagoloni del lustro, diversi testi poetici in dialetto, e soprattutto parecchie vignette di carattere caricaturale e umoristico, firmate per lo più da Guido Bigi (ricordiamo i ritratti di Elena Botti-Bello, del Cavalier Costantino Bello; ma segnaliamo anche una pregevole serie di tavole che illustrano il Circo equestre di Maurizio Mariani, sul n. 8, dell’8 marzo 1891)
Il neutralismo politico del giornale, che per certi versi è anche segno di un divertito e snobistico disimpegno, si riconosce in occasione delle elezioni politiche (n. 7 del 22 febbraio 1891), laddove si legge, tra le altre cose, «Non votate per… nessuno: io mi astengo». Nello stesso numero, inoltre, compare anche una eloquentissima e impietosa “commedia muta elettorale” dal titolo Vien via di lì che ci voglio star io (in due atti, cinque scene, diecimila lire), con protagonisti «Un signore con tanto di barba nera come i Magi, un signore biondo come Tannahüser cavaliere d’amore, il cagnolino della Marchesa, una cicca democratica e tre suonatori».
Occorre segnalare il supplemento dedicato alle Feste universitarie del 1891 (nn. 10 e 11), feste che furono organizzate in favore degli studenti meno abbienti. L’operazione, che dovette costare davvero uno impegno ingente, si tradusse nell’allestimento di un’opera in tre atti, La tramelogedia, il cui libretto fu scritto da A. Ghislanzoni, e interpretata da alcuni studenti dell’Ateneo parmense, Ada Filibert (la primadonna), Brescianino Marcello (Tenore), Cattalinich Alessandro (Baritono), Ristori Francesco (Profondo), Fantoli Giulio (Comprimaria), Battoni Guido (Comprimaria); il professor Edgardo Cassani fu il Maestro concertatore e si occupò di istruire i cori, Castore Zanella diresse l’orchestra e Giuseppe Melli fu il suggeritore.
L’ultimo numero del «Rigoletto» esce in una veste più dimessa, e avverte, tra l’altro, i suoi lettori che il ricavato sarebbe stato devoluto in beneficenza.
Scheda in:
Uno *sguardo oltre le mura : Parma dall'età della Sinistra storica al nuovo secolo (1876-1900)
Bologna : Clueb, [2006]. - 377 p. : ill. ; 28 cm
Catalogo della mostra tenuta a Parma nel 2006